Oggi, più che mai, il Design italiano è donna: Così 2cArredamenti per la festa della donna ha raccolto le più importanti 10 donne del design
Per la Festa della Donna 2carredamenti di Mercogliano vuole ricordarvi che anche il design, come ogni ambito della vita, non può fare a meno del talento femminile.
Per celebrare la festa abbiamo deciso di presentarvi quelle che secondo noi sono le 10 donne del design più rappresentative nel panorama italiano contemporaneo. Sono giovani, emergenti, eppure già affermate.
Queste 10 donne designer sono bravissime designer, libere nel genio e nella creatività, orgoglio per tutti noi che le seguiamo nelle creazioni e nella creatività.
Ilaria Innocenti
Nel 2013 l’avevamo definita “una delle giovani leve da scoprire e da seguire”, e avevamo ragione. Classe 1983, Ilaria è milanese d’adozione ma emiliana d’origine. Nel 2010 debutta al Fuorisalone e fonda il brand Ilaria.i, con cui sperimenta il suo inconfondibile stile decorativo tra porcellane, terracotta e tessuti.
Illustra il suo lavoro come “il risultato è una collezione di oggetti che combinano tecniche artigianali, disegni a mano libera, texture e suggestioni”. Oggi collabora con diverse realtà aziendali italiane. Al Salone del mobile 2018 presenterà la collezione di sedute Chemise, progettata per My Home Collection insieme a Giorgio Laboratore con cui ha fondato lo Studio Li-do.
Serena Confalonieri
Classe 1980, si definisce “colorata, fantasiosa e fresca”. Il suo giovane talento si esprime in vivaci lavori tra il product e il graphic design, con particolare attenzione ai tessuti. Nel 2013 debutta alla Milano Design Week con “Flamingo rug”, un tappeto trapuntato a mano per Nodus.
Menzione speciale 2014 ai Young&Design Awards e vincitrice nel 2016 del German Design Awards, Serena collabora ormai con aziende nazionali e straniere: noi l’avevamo citata a proposito delle tendenze del 2018, per i suoi vasi Masai con le frange. Ultimamente ha creato interessanti grafiche per Porro (Porro Fabrics).
Elena Salmistraro
Per presentare questa Designer basta dire che nel 2017 è stata nominata “ambasciatrice del design italiano nel mondo” e che ha vinto il premio “Miglior designer emergente” all’ultimo Salone del mobile. La sua è una creatività vulcanica, tesa nella continua ricerca di un incontro tra arte e design e del linguaggio espressivo dei singoli oggetti.
I suoi lavori, come i vasi Primates per Bosa, sono evocativi e poetici. Dopo la laurea al Politecnico di Milano, nel 2009 Elena ha aperto il proprio studio insieme all’architetto Angelo Stoli. Da allora a collaborato con notissime aziende (tra cui Alessi, Bosa, Seletti, De Castelli) e gallerie d’arte (Camp Design Gallery e DamArte).
Sara Ferrari
Se date uno sguardo al suo sito internet troverete uno slogan che vi farà capire molto di lei: “Sara è una persona, prima che una designer. E le piace investigare il significato delle cose”.
Nel 2009 ha aperto a Londra lo studio Sara Ferrari Design, che l’ha lanciata verso una carriera già ricca di premi come il RED DOT Design Award nel 2015 per la stufa MIA: un progetto emozionante, per riportare il calore del camino nelle case. Ha vinto molti altri premi, e insegnato in grandi università tra cui la Delft University of Technology e il Politecnico di Milano.
Chiara Andreatti
Tra le designer selezionate dal nostro Showroom di arredamento in provincia di Avellino troviamo anche il suo nome. Andreatti descrive il suo lavoro come “una continua ricerca estetica” per unire la cultura artigianale con il design e le esigenze industriali.
Dopo gli studi a Milano, presso lo IED e la Domus Academy, Chiara ha collaborato con Raffaella Mangiarotti, Renato Montagner e con lo studio Lissoni Associati dal 2006. Ma anche, come freelance, con aziende come Atipico, Glas Italia, Non Sans Raison, CCtapis, Covo, Reflex, Casamilano e Armani Jeans.
Francesca Lanzavecchia
Francesca Lanzavecchia è di Pavia, classe 1983, ma nel 2009 fonda con Hunn Wai lo studio italo-singaporiano Lanzavecchia + Wai. Il loro motto è: “essere designer significa essere al contempo ricercatori, ingegneri, artigiani e narratori”. Insieme si sono formati alla Design Academy di Eindhoven e sono interessati al rapporto tra oggetti, corpo e anima.
Il loro lavoro spazia da edizioni limitate per gallerie e musei, a prodotti di massa per grandi aziende, a commissioni speciali per marchi come Alcantara, Samsonite, Mercedes Benz, AgustaWestland. Hanno partecipato a triennali, saloni e festival. Con la collezione di piastrelle in gres porcellanato Transition, per Mirage, si sono aggiudicati nel “Red Dot Award Product Design 2016”.
Maddalena Casadei
Emiliana classe ’76 ma con il cuore a Milano. Ha studiato architettura a Ferrara e Design presso la Domus Academy. La sua vera scuola, come ci raccontò in un’intervista, è stata la collaborazione con James Irvine dal 2004 al 2012: “a lui devo molto anche umanamente. Etica e rapporto umano come chiave di un buon progetto”. Si occupa di design del prodotto, scenografia, allestimenti e direzione artistica. Al Salone del mobile 2018 – ci aveva annunciato – vedremo i frutti della sua attività in proprio, aperta a maggio 2017.
Giorgia Zanellato
Nel 2013 ha fondato con Daniele Bortotto il brand Zanellato/Bortotto.
Ha messo la sua creatività al servizio di marchi come Moroso (la collezione di sedute con tavolini La serenissima) Atipico, Rubelli, Petite Friture e la Galleria Luisa Delle Piane. Ha esposto progetti al Triennale Design Museum e in altre importanti fiere come Maison & Objet, Miami Art Basel, London Design Festival, MUDAM.
Alessandra Baldereschi
Con uno stile raffinato e poetico, questa designer milanese classe ’75 si occupa di tutto: sedute, arredi, illuminazione, mobili per bambini. Dopo il master in Industrial Design alla Domus Academy di Milano, nel 2001 parte alla volta del Giappone dove sviluppa progetti per la tavola in ceramica.
Tornata in Italia, collabora con molte aziende tra cui Swatch Bijoux, Fabbian Illuminazione, Seletti, Skitsch. Molti i successi, le esposizioni, i progetti, tra cui ricordiamo la serie sperimentale Bosco di sedute e tappeti prodotti con foglie e muschi naturali, e la poltrona Soufflè selezionata nel 2007 per Milano Made in Design a Pechino e Shangai.
Federica Biasi
Ricordate il suo tappeto Óm, ispirato a una notte trascorsa in Marocco? All’ultimo Maison&Objet Federica è stata scelta da Andrea Branzi per il progetto Rising Talents Awards. E’ giovanissima, classe 1989, ma è già art director per Mingardo e consulente creativo per Fratelli Guzzini. Afferma di credere fermamente nella forza dell’artigianato. Si vedano, ad esempio, le sue ciotole “My Fusion”.