Bonus mobili confermato anche nel 2020. L’agevolazione è stata prorogata dalla recente legge di bilancio anche per gli acquisti che si effettuano nell’anno appena iniziato. Il bonus può essere però richiesto solo da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato non prima del primo gennaio 2019.
Chi ha avviato una ristrutturazione edilizia prima del 31 dicembre 2018 è oggi dunque escluso dall’agevolazione fiscale sugli arredi. A meno che non inizi nuovi interventi nel corso del 2020, cosa che allora gli permetterà di richiedere il bonus il prossimo anno.
Il meccanismo, in pratica, è a scalare: se i lavori sono iniziati dal 2019, sono agevolati gli acquisti eseguiti fino a fine 2020 (questo vale ovviamente anche per gli interventi cominciati quest’anno); se sono iniziati dal 2018, rientrano gli acquisti effettuati fino a fine 2019; se sono iniziati dal 2017, gli acquisti fino a fine 2018.
Un altro vincolo per ottenere il bonus riguarda la data dell’inizio dei lavori di ristrutturazione che deve assolutamente precedere quella in cui si acquistano i beni. Non è fondamentale, invece, che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile.
La formula del bonus mobili è ormai collaudata: detrazione del 50% su una spesa massima di 10mila euro, suddivisa in dieci rate annuali e riservata a chi beneficia anche della detrazione sulle ristrutturazioni. Quando si interviene in singole unità immobiliari, i lavori devono essere come minimo di manutenzione straordinaria. La spesa per gli arredi può anche essere superiore a quella dei lavori.